Le origini
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La valle del Pellice (ugualmente deve dirsi della valle Germanasca che forma con quella le così dette valli Valdesi) si presenta appunto come un' isola etnica e religiosa in mezzo alle valli vicine, conta una storia a sé, meravigliosa per la lotta tenace d'un piccolo popolo, che difese in lunghi conflitti i suoi beni materiali e morali, la libertà del pensiero, e la libertà dell'espandersi.
Medioevo
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...Più tardi nel buio del Medioevo, nel periodo di riassestamento-sociale che tenne dietro alla decomposizione dell' impero, romano, la valle del Pellice ebbe a soffrire assai della vicinanza dei barbari che, invadendo facilmente le valli vicine servite da più comode vie di comunicazione, rifluivano indi anche in questa.
I signori della valle
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...Purgata la contrada dai Saraceni, i personaggi che avevano assunto la parte principale della cacciata furono riconosciuti signori delle terre riacquistate.
Signori della valle furono i signori di Luserna (Rivoire(P.)Storia dei Signori di Luserna, 1896,n°.11 e seg.)
I Valdesi
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...Ben presto la valle venne turbata da un fatto gravido di conseguenze Storico-economiche, cioè dall'introdursi dei Valdesi Secondo la tradizione, i Valdesi prendono il nome da Pietro Valdo o Waldès (sec. XII), negoziante di Lione, che, spinto da varie circostanze e dalla lettura delle sentenze sacre a lasciare i suoi beni ai poveri, formò ben presto un gruppo di seguaci tanto da impensierire l'arcivescovo di Lione, il quale, condannatili, li fece cacciare dal Lionese.
I Valdesi (Alcune date storiche)
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1174 Pietro Valdo restituisce le sue ricchezze ai poveri per rendersi esso stesso povero e seguire radicalmente i precetti di Cristo
1179 Pietro Valdo e i suoi seguaci chiedono, in occasione del Concilio Laterano III, il riconoscimento del loro programma. Essi chiedevano di poter predicare il Vangelo, ma fu loro negato perché prerogativa dei sacerdoti
1184 Pietro Valdo e i suoi seguaci, in occasione del Concilio di Verona, vengono scomunicati
QUELLA NOTTE A RORÀ
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Il duca Vittorio Amedeo braccato dai francesi fu costretto, il 17 giugno 1706, a fuggire da Torino, e rifugiarsi nei suoi possedimenti ancora liberi.
Egli scelse di rifugiarsi in Val Luserna;